Pavia, 21 aprile 1921: Ferruccio Ghinaglia, studente del IV anno di Medicina, viene ucciso in un agguato fascista in quanto leader rivoluzionario della Federazione Giovanile Socialista pavese e fautore della fondazione del Partito Comunista d’Italia (PCd’I). Il suo assassinio rimarrà impunito.
È una vicenda emblematica, che rimanda a dinamiche cruciali per la storia italiana del primo dopoguerra: la crisi del socialismo all’acme della sua affermazione politico-sindacale e al bivio tra la strategia riformatrice e il mito della rivoluzione russa; l’avvento di una generazione di militanti, in gran parte giovani, accomunati dalla speranza rivoluzionaria; il dilagare dell’offensiva terroristica del fascismo; il deperimento delle istituzioni liberali, inadeguate ad affrontare cambiamenti epocali messi in moto dal trauma della guerra.
Presso il Collegio Ghislieri di Pavia il 21 aprile 2021 si è svolto un incontro di studio su questi temi, di cui si pubblicano ora i contributi. Giulia Albanese, Nicola Del Corno, Marcello Flores, Pierangelo Lombardi, Davide Passoni, Paolo Pombeni, Elisa Signori discutono in queste pagine vicende e interpretazioni di quel periodo storico nel tentativo di offrire, a cento anni dall’uccisione di Ghinaglia, una riflessione critica di ampio respiro su momenti e problemi dell’Italia di allora e di oggi.
Ancora non ci sono recensioni.