Almum Studium Papiense. Storia dell’Università di Pavia presenta una scrupolosa ricostruzione storica dell’Università di Pavia, condotta rigorosamente da Dario Mantovani. Ne emerge che l’Università, fondata nel XIV secolo e ininterrottamente centrale nei circuiti della cultura accademica, ha accumulato tradizioni di ricerca, strutture, biblioteche, persino stili didattici e di studio, che ne definiscono la fisionomia.
Almum Studium Papiense vol. 3, volume conclusivo di questa ricostruzione, ha per tema il Ventesimo secolo dal primo dopoguerra. È suddiviso in due tomi, scegliendo come data simbolicamente spartiacque il 1968.
Nel primo tomo si tratta del cinquantennio 1918-1968, secondo una ricostruzione storica approfondita che rispecchia l’impianto espositivo dei volumi precedenti. Sono presenti saggi dedicati alla situazione politica generale, che collegano la storia pavese al contorno nazionale e alle vicende locali intrecciate alla vita dell’Ateneo. Tali saggi, alternati a schede più brevi, seguono in particolare la descrizione delle Facoltà presenti, l’espansione del corpo studentesco e lo specializzarsi delle varie discipline.
Nel secondo tomo, che segue un impianto più informativo, ci si concentra invece sulla storia materiale, architettonica e artistica dell’Università. Si affronta la trasformazione conosciuta dall’Università nel Novecento fino ai tempi più recenti: da una parte nel centro storico attraverso il restauro e il riuso sono stati assorbiti alcuni edifici prima adibiti ad altri scopi (come chiese e conventi); dall’altra, l’Università di Pavia si è espansa con edifici nuovi al di fuori del perimetro della città, nella zona del Cravino.
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