La Bibliografia di Angelo Romano costituisce il penultimo anello di una serie recente di pubblicazioni dedicate a Vincenzo Monti, nate in margine all’occasione del duecentocinquantesimo della nascita del poeta (2004). La bibliografia come genere rientra nel novero di quella produzione non troppo frequentata in Italia, almeno in epoca recente e nell’area implicata, pur riuscendo indispensabile al progresso degli studi per riconoscimento unanime. Il caso di Monti era finora isolato, fermo alla meritoria ma non eccelsa bibliografia di Bustico, accolta non per nulla da critiche giustificate fin dal suo primo apparire. L’impegno di Romano ha dunque il merito oggettivo di riequilibrare lo svantaggio: anzi, recuperando in avanti fino al 2008, mette a disposizione un complemento che, per la varietà dei lemmi adunati, si propone come punto di riferimento obbligato. Rispetto agli altri addetti ai lavori appena citati, il consuntivo di Romano ha dovuto intercettare inevitabilmente la moltiplicazione dei contributi, dovuta anche all’accresciuto numero degli studiosi in attività di servizio e alle nuove forme assunte dalla burocrazia della ricerca accademica, caratterizzata oggi da una coazione propulsiva rispetto alla necessità della stampa, finora inusuale. Di qui la cifra complessiva di 1939 lemmi censiti nell’arco degli ottantaquattro anni considerati di contro a un numero ridotto di voci registrate da Bustico per un arco temporale assai più ampio, secondo la statistica che Romano adduce nell’Introduzione.
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