Carla Bisi rievoca gli anni trascorsi a Pavia dal 1952 al 2003. I suoi ricordi di docente universitaria sono inestricabilmente intrecciati a quelli di madre di famiglia e di cittadina pavese.
Molti cambiamenti sono intervenuti, in quei cinquant’anni, nella sua vita famigliare, nella sua città, nell’Università italiana. L’autrice li annota con toni ora affettuosi e nostalgici, ora ironici, ora appassionatamente critici. I personaggi ritratti, gli aneddoti, gli eventi narrati, tracciano il quadro di un’epoca e di una società che tutti potranno facilmente riconoscere.
L’Università italiana vi appare come un organismo resistente alle mutazioni; pur essendo stata oggetto di frequenti riforme, in mezzo secolo è rimasta fondamentalmente immutata.
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