Lanfranco Beccari fu vescovo di Pavia dal 1180 al 1198. Difensore coraggioso dei diritti e dei beni della Chiesa contro le ingerenze del potere civile, fu costretto all’esilio e infine si rifugiò a Roma dove ebbe il sostegno del Papa. Ritornato poi a Pavia, stanco delle controversie, si ritirò nel monastero suburbano del Santo Sepolcro, dove morì, e dove sono conservate le sue reliquie.
L’Autore rilegge in via preliminare alcuni particolari momenti della vita di Lanfranco, a partire dalla singolare vicenda dell’isola posseduta dal vescovo sul Po.
L’indagine prosegue su alcuni aspetti e modalità della elezione del vescovo pavese tra i secoli XII e XIII.
Ma il fulcro del presente studio consiste nella considerazione di Lanfranco post mortem, attraverso la riscoperta dei segni o miracoli avvenuti per sua intercessione. Vengono pubblicate le cronache di cinque miracoli avvenuti tra il 1202 e il 1203, corredate dal relativo documento notarile inedito conservato presso l’Archivio Storico Diocesano di Pavia.
Infine viene pubblicato, da un manoscritto del medesimo Archivio, il Compendio dei quaranta miracoli redatto dal vescovo Bernardo, successore di Lanfranco.
Il testo è arricchito dalla traduzione italiana, da un apparato critico e da un commento riguardante persone e luoghi.
Sono pagine nuove sulla storia pavese e sulla spiritualità di quel tempo.
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