Cogliere la storia comunale italiana di tre secoli è impresa ardua. Quello che si vorrebbe fare in questo volume è presentare le scansioni e i caratteri di una storia delle città dell’Italia comunale, intese nella loro accezione di città-stato, di soggetti pubblici a pieno titolo, che configurano una peculiare tipologia di potere statuale.
Per questo si è scelta una cronologia per certi versi inconsueta, dal momento in cui il profilo istituzionale delle città si configura come qualcosa di nuovo rispetto al mondo cittadino europeo, fino alla fase in cui l’identità urbana sembra confondersi nella dimensione territoriale degli stati quattrocenteschi.
E allo stesso tempo parziale sarà la scelta geografica, che esclude tutte quelle aree italiane nelle quali per motivi politici o socio-economici il profilo di vere e proprie città-stato non poté mai delinearsi, sebbene il fenomeno urbano fosse da altre prospettive altrettanto rilevante: si pensi innanzitutto al Mezzogiorno svevo, angioino e aragonese, le cui città sono peraltro oggi meritoriamente e fruttuosamente rimesse al centro degli interessi storiografici.
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